3831 recensioni a vostra disposizione!
   

MELINDA E MELINDA
(MELINDA AND MELINDA)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 10 marzo 2005
 
di Woody Allen, con Radha Mitchell, Will Ferrell, Chloe Sevigny, Chiwetel Ejiofor (Stati Uniti, 2004)
 
Viziati come siamo dalla scontata apparizione annuale del suo nuovo film, quasi ce ne eravamo dimenticati. Woody Allen è il comico irresistibile che ha deliziato generazioni di spettatori; l'osservatore lucido, cinico o commosso della propria epoca cui è riuscito a far coniare, come solo succede ai più grandi, il neologismo di “alleniano”; l'omino ebreo di Manhattan dall'universo poetico che ha finito per rispecchiare una società. Ma, pure, uno dei grandi cineasti del proprio tempo: tentato (ricordate la sorpresa quasi imbarazzata di quando comparve nel 1978 il “bergmaniano” INTERIORS?) dal dramma come dalla commedia. Meno disinvolto dei suoi momenti più esilaranti, leggermente più dimostrativo di quelli più ispirati, MELINDA E MELINDA è la somma, una volta ancora strabiliante, di quanto precede. In un unico film: dove la medesima situazione (la tragicomica ricerca di un nuovo amore della divorziata Melinda) può indifferentemente alternarsi nella commedia come nel dramma. Anche se, in definitiva, le due cose finiranno per confondersi in quella che è l'altalena della vita.

Alternanza dettata ovviamente da una padronanza ormai perfetta della sceneggiatura e dal montaggio. Ma pure dalle tinte mutevoli della fotografia del mitico Vilmos Zsigmond, dalle musiche che stemperano, a seconda delle circostanze, da Ellington o Erroll Garner a Stravinski o Bartok. Da una serie inedita di attori che entrano di diritto, con una facilità straordinaria, a far parte della corte di Woody: dalla straordinaria mutevolezza, a turno psicotica o scervellata, trasandata o sexy dell'australiana Radha Mitchell a uno degli alter-ego più azzeccati che il regista sia riuscito a costruirsi, il ciondolante Will Ferrell. L'arte di Allen consiste nel non cadere nell'esercizio di stile: ma di riuscire, con quella serie di ritratti come sempre affettuosi, di giochi di seduzione e di ipocrisia una riflessione. Un divertissement alla sua maniera: sul potere magico della finzione di manipolare la realtà, come su quello del cinema nel ricostruire la vita.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda